lunedì 9 marzo 2009

La Sinistra, la Sicilia, il Cambiamento

Questa Regione, questo Paese vivono oggi una crisi che non è solo economica, ma anche crisi politica, sociale e culturale. Le risposte a questa crisi vanno ricercate in un progetto ampio di una Sinistra che vuole darsi il compito di analizzare e gestire i processi di trasformazione della società, proponendosi come forza capace di rispondere alle esigenze dei ceti sociali più deboli, per permettere a queste istanze di incidere nella società e nella politica.
Per queste ragioni il Movimento per la Sinistra in Sicilia si impegna ad aprire da subito il processo costituente di un nuovo soggetto politico. La complessità dell’attuale fase ci impone di avviare un processo in campo aperto con tutti gli attori politici e sociali uscendo fuori da schemi di appartenenza a strutture consolidate per avviare una riscrittura della proposta politica della Sinistra in questa regione.
Nuovi alfabeti, nuove forme della partecipazione devono essere elementi fondativi del nuovo percorso che da oggi intraprendiamo.

La manifestazione nazionale della CGIL del 4 aprile, è per noi un passaggio fondamentale per la costruzione di un Soggetto politico fortemente impegnato nella difesa di un’idea di Lavoro come fondamento costitutivo delle relazioni sociali e come principio fondamentale della democrazia e della libertà in questo Paese. Bisogna dare rappresentanza politica alle istanze del lavoro troppo spesso dimenticate dall’opposizione anche in Sicilia.
Intendiamo partecipare lanciando in ogni territorio “Comitati per il 4 aprile” per contribuire alla riuscita di quello che è un appuntamento centrale per l’opposizione in questo paese.

Le numerose vertenze in corso in Sicilia sulle tematiche del lavoro e del modello di sviluppo, le mobilitazioni per la difesa del territorio e dei beni comuni a partire dalla lotta contro la costruzione del Ponte e per un piano infrastrutturale ed energetico, la campagna per la smilitarizzazione del territorio, sono il terreno di investimento principale su cui si dovrà confrontare la Sinistra che vogliamo costruire.

In Sicilia poi si pone il tema della natura dell’opposizione alle destre, in questo dovremo confrontarci con la necessità di costruire un’alternativa credibile per tutti i siciliani.
Il malgoverno del centrodestra siciliano fondato su un uso improprio delle risorse volto all’acquisizione di consenso in forme spesso clietelari stanno trascinando questa terra sempre più verso lo sfascio amministrativo e producendo un degrado culturale e politico che non ha precedenti.
Al partito democratico, che sembra avere rinunciato in questa terra a fare un’opposizione reale conformandosi definitivamente dentro un quadro compatibilità con pratiche consociative e interne al sistema di potere della regione, rivolgiamo un appello perché torni a fare l’opposizione.
Su queste basi lanciamo un appello a tutte le forze della sinistra isolana e al movimento di Un’Altra Storia per la costruzione di questa necessaria e inderogabile alternativa a partire dalle prossime elezioni amministrative.
Proponiamo di fare liste unitarie della sinistra in tutti i comuni al voto con tutti i soggetti interessati, liste aperte alla società civile e costruite con la partecipazione diretta dei cittadini alla scelta dei candidati, unica clausola quella di sottoscrivere un codice etico che preveda la rinuncia alla candidatura di tutti coloro che hanno procedimenti in corso e/o trascorsi.
Questo riteniamo sia un atto di moralità e di etica necessario per fare politica in una terra come la nostra in cui la Mafia è annidata dentro in gangli della gestione del potere e quindi della politica stessa.

mercoledì 4 marzo 2009

La Sicilia, terra di contraddizioni anche ambientali



Molti siciliani di sinistra non avranno creduto ai loro occhi alla lettura della notizia dell’approvazione del nuovo piano energetico ambientale della regione siciliana. Piano che non è stato approvato dalla “sinistra del no che vi vuole riportare nell’età della pietra” come direbbe il premier Berlusconi o un qualunque esponente dell’attuale maggioranza di destra, ma da un democristiano vecchio stampo qual è il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, arrivato a posizioni a cui sinistra e ambientalisti propendono da decenni sotto la denigrazione e lo scherno per una presunta visione utopistica e antimodernista della produzione energetica, che invece si mostra moderna, efficiente e soprattutto applicabile. Nel dettaglio, il nuovo P.E.A.R.S. è ispirato alla visione dell’economista Jeremy Rifkin, che si basa su quattro pilastri: energie rinnovabili, edifici ad energia positiva, idrogeno e smart grids, che servono a raggiungere l’obiettivo di una produzione di energia post-carbone e post-nucleare. E qui sorgono i primi dubbi, visto che nello stesso tempo Lombardo ha dato la disponibilità, seppure con vari distinguo, per la costruzione di un impianto nucleare in Sicilia.
Va precisato inoltre che l’isola già produce più energia di quanta ne consumi, e che quindi non ha bisogno di un eventuale surplus di energia. Un altro piccolo nodo è che lo stesso Lombardo ha più volte mostrato perplessità sull’energia eolica, tanto da scagliarsici contro insieme al sindaco di Salemi Sgarbi, parlando in relazione ad essa di mancata convenienza e di distruzione del paesaggio. Pur plaudendo al nuovo piano energetico, viene da chiedersi il perché di una politica bifronte che da una parte mette in atto un piano energetico basato su una teoria all’avanguardia, e dall’altro ne critica un pilastro fondamentale, l’eolico, e un obiettivo della stessa ovvero il superamento del nucleare. Un' ultima preoccupazione nasce dal pericolo di infiltrazioni mafiose negli investimenti delle energie rinnovabili, come si è visto dalla recente indagine denominata “Eolo” che ha portato ad otto arresti nel trapanese: saprà una maggioranza che non ha saputo vigilare sulle infiltrazioni mafiose all’interno dei suoi stessi partiti, tenere fuori la malavita dall’attuazione pratica di questo piano energetico?
m.r.



Leggi il pensiero di Rifkin sul nucleare.