mercoledì 29 aprile 2009

Sinistra e Libertà presenta le liste per la Sicilia

E da oggi anche la Sinistra sfodera i suoi nomi per le europee. Bellissimi nomi, a dire il vero. Bellissime persone che certamente sapranno fare la differenza nell'Assemblea di Strasburgo.

La lista di Sinistra e Libertà presentata per il collegio di Sicilia e Sardegna si apre con i nome di Vendola e Fava. Seguono Angela Borghero, esponente del volontariato sociale; Luigi Cogodi, ex segretario regionale Prc Sardegna; Maria Pia Erice, studentessa, volontaria accoglienza migranti; Rosario Gallo, sindaco di Palma di Montechiaro (Ag); Maria Arcangela Garofalo, consigliere comunale di Vittoria (Ragusa); Maurizio Rella, messinese, architetto.

m.

martedì 21 aprile 2009

Rita Borsellino: Un’Altra Storia. Sbagliata.

Cara Rita, chiamiamo subito le cose col loro nome: da venerdì scorso la tua non è più Un’Altra Storia. E’ una storia come tante, oppure, se proprio ci tieni all’aggettivo Altra, è un’Altra Storia Sbagliata. Così, con le parole di De Andrè.

Ho grandissimo rispetto per il tuo passato e soprattutto per l’entusiasmo con cui negli ultimi anni hai lavorato per dare uno scossone alla politica siciliana. Il movimento che hai contribuito a far nascere quando ti sei candidata per la prima volta alla Presidenza della Regione è probabilmente la più bella ed entusiasmante pagina della storia politica siciliana degli ultimi decenni. Un linguaggio nuovo, un rapporto aperto e trasparente coi cittadini, il loro coinvolgimento sin dalla stesura del programma. Penso di non esagerare se dico che, dato ciò a cui siamo abituati da 50 anni a questa parte, i Cantieri sono stati l’esperienza italiana più simile in assoluto alla fenomenale corsa di Obama. Sicuramente molto più delle primarie che incoronarono Prodi prima e Veltroni poi. Un movimento che è partito dal basso e ha finito col trascinare con sé anche i Partiti tradizionali, costringendoli a fare i conti con l’esigenza di rinnovamento delle forme della politica e col desiderio, di tantissime/i siciliane/i, di vedere realizzata la speranza di un Governo che agisse realmente per il benessere delle donne e degli uomini della nostra Regione e non per la difesa degli interessi di gruppi di potere o di conglomerati d’affari (assai spesso) criminosi.

Ecco, io ho grandissimo rispetto per tutto questo. Tu, purtroppo, non ne hai più. La tua scelta di candidarti alle elezioni europee nelle liste del Partito Democratico è indifendibile. Soprattutto perché, come ti sei premurata a sottolineare un minuto dopo la tua decisione, la tua è a tutti gli effetti una adesione programmatica. E ciò che la rende indifendibile non è tanto il fatto che il Pd sia lo stesso partito che ti ha impedito di ricandidarti alla Presidenza della Regione l’anno scorso, dopo essersi messo di traverso anche la prima volta (ricordi i mesi in cui il tuo oppositore aveva il nome di D’Antoni un giorno e di Cracolici l’altro?), quanto la semplice constatazione che il PD non è per niente un’Altra Storia.

Tu ti candidi non su Marte ma in Sicilia; come fai allora a non vedere quanto poco il PD sia reale opposizione in questa Regione? Sia al comune di Palermo che alle sedute dell’Assemblea Regionale, il tuo nuovo partito brilla troppo poco come agente di sbarramento alle politiche del centrodestra e molto più per le assenze, i silenzi, quando non addirittura per il sostegno palese a leggi e provvedimenti piuttosto discutibili. Sono sicuro non sia sfuggito nemmeno a te quante volte il PD sia stato artefice di quelle maggioranze variabili che tengono ancora in piedi Lombardo e hanno salvato il PDL dal naufragio alla Regione. Il tuo nuovo partito, inoltre, è lo stesso che, in Sicilia come a livello nazionale, attraverso l’imposizione di sbarramenti elettorali, vuole di fatto distruggere quella democrazia della partecipazione per cui tu stessa ti sei battuta sin dal primo giorno.

Ma soprattutto, cara Rita, la tua nuova casa ha da molti mesi rinunciato ormai a combattere il Cuffarismo (oggi declinato in chiave Lombardiana) per tentare invece di mettere le mani sulla torta e giocare un ruolo non secondario nella spartizione di posti di potere. Tu che volevi cambiare le regole del gioco, hai finito con l’aderire programmaticamente al partito che quelle regole ha deciso di accettarle per costruire, come è ormai chiaro a moltissime/i siciliane/i, un inquietante fronte neocentrista con l’Mpa del buon Raffaele. Senza tra l’altro pronunciare una parola di condanna verso la scelta di Lombardo di partecipare alle Europee alleandosi nazionalmente con la Destra di Storace. Del resto, sarebbe opportuno offendere quello che in molte realtà locali si appresta ad essere il proprio alleato alle amministrative? Nichi Vendola direbbe che il PD siciliano ha deciso di costruire l’alternanza rinunciando a costruire l’alternativa. E del resto dovresti ricordare che questo allarme lo lanciasti tu stessa quando, durante i tuoi anni da parlamentare regionale, denunciavi quasi ogni giorno l’inesistenza di una reale opposizione a Cuffaro e l’incapacità dell’allora Ulivo di fare fronte comune con iniziative parlamentari in grado di bloccare l’Ente Pubblico Regione Siciliana in macchina sputa soldi per gli appetiti di pochi uomini e pochi gruppi di interesse spesso legati alla Mafia.

Ecco Rita, questa storia del PD possiamo chiamarla in molti modi, ma per favore non offenderci sostenendo che è ancora Un’Altra Storia. Io non metto in dubbio la tua buona fede e sono sicurissimo che, se eletta, agirai per il bene della Sicilia e mai spinta dall’interesse personale. E allo stesso modo non metto in dubbio il tuo legittimo diritto a scegliere in piena libertà la casa dentro la quale operare. Sono anche abbastanza smaliziato da capire che un ruolo non indifferente nella tua decisione lo ha giocato la necessità di accedere ai rimborsi elettorali che permettano al tuo movimento di restare in vita. Niente di scandaloso, purtroppo la politica non si fa solo con le belle intenzioni ma anche coi soldi. Però tu non sei come gli altri politici siciliani; da te mi sarei aspettato chiarezza e sincerità, e non i giochetti tipici di tutti quei politicanti che hai sempre combattuto. Che tu abbia deciso di andare al Parlamento Europeo allontanando quindi dalla Sicilia il centro del tuo agire politico, posso accettarlo. Che tu lo abbia fatto per esigenze di sopravvivenza economica del tuo movimento, posso accettarlo. Che tu aderisca programmaticamente al PD, invece non posso accettarlo.

Che tu carpisca la buona fede delle siciliane e dei siciliani cancellando quella che è la discutibile storia attuale del PD, non posso accettarlo. Che l’esperienza dei Cantieri venga ridicolizzata con la finta richiesta dal basso dei giovani del Pd quasi a farci credere che la tua candidatura nel PD sia stata imposta al partito dalla “gente”… beh questo sinceramente mi pare un po’ troppo. Gli appelli su Facebook e sui giornali erano soltanto la bella mascherina per legittimare le trattative già in corso tra il PD e il tuo movimento. Un trucchetto ben congegnato ma che mostra ben poco rispetto per quegli anni in cui la tua azione politica nasceva realmente dai territori, dalle iniziative popolari, dalla gente. Ciò nonostante, continuo a pensare che, persino al Parlamento Europeo, sarai una parlamentare migliore di molti/e altri/e e per questo ti auguro sinceramente di essere eletta e di fare un buon lavoro per la nostra terra e per le donne e gli uomini che hanno creduto e credono in te.

Ma, con altrettanta sincerità, faccio appello alla tua umiltà e al tuo senso del rispetto affinchè tu da oggi cambi nome al tuo movimento. Un’Altra Storia non avrebbe più senso, perché il PD non è un Altro Partito. Un’Altra Storia non può essere data in pasto a chi la Storia ha deciso di non cambiarla. Un’Altra Storia non può essere consegnata a chi non ha mai mostrato rispetto per le speranze ed i desideri di chi vi ha militato, impedendo a te di candidarti un anno fa alla Presidenza e facendo carta straccia oggi del Programma di Governo elaborato durante l’esperienza dei Cantieri (come dimostra il lavoro del PD alla Regione in questi mesi). Un’Altra Storia non può subire la mortificazione di vedersi asservita al PD e di sparire al suo interno, corrente tra le correnti. Un’Altra Storia, se vuole sopravvivere, dovrà da oggi trovare un’altra casa, e rinascere col lavoro di altre donne ed altri uomini. Ma senza te e chi ti seguirà. Tu hai fatto un’Altra Scelta. Sbagliata.

di Luigi Carollo