mercoledì 4 marzo 2009

La Sicilia, terra di contraddizioni anche ambientali



Molti siciliani di sinistra non avranno creduto ai loro occhi alla lettura della notizia dell’approvazione del nuovo piano energetico ambientale della regione siciliana. Piano che non è stato approvato dalla “sinistra del no che vi vuole riportare nell’età della pietra” come direbbe il premier Berlusconi o un qualunque esponente dell’attuale maggioranza di destra, ma da un democristiano vecchio stampo qual è il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, arrivato a posizioni a cui sinistra e ambientalisti propendono da decenni sotto la denigrazione e lo scherno per una presunta visione utopistica e antimodernista della produzione energetica, che invece si mostra moderna, efficiente e soprattutto applicabile. Nel dettaglio, il nuovo P.E.A.R.S. è ispirato alla visione dell’economista Jeremy Rifkin, che si basa su quattro pilastri: energie rinnovabili, edifici ad energia positiva, idrogeno e smart grids, che servono a raggiungere l’obiettivo di una produzione di energia post-carbone e post-nucleare. E qui sorgono i primi dubbi, visto che nello stesso tempo Lombardo ha dato la disponibilità, seppure con vari distinguo, per la costruzione di un impianto nucleare in Sicilia.
Va precisato inoltre che l’isola già produce più energia di quanta ne consumi, e che quindi non ha bisogno di un eventuale surplus di energia. Un altro piccolo nodo è che lo stesso Lombardo ha più volte mostrato perplessità sull’energia eolica, tanto da scagliarsici contro insieme al sindaco di Salemi Sgarbi, parlando in relazione ad essa di mancata convenienza e di distruzione del paesaggio. Pur plaudendo al nuovo piano energetico, viene da chiedersi il perché di una politica bifronte che da una parte mette in atto un piano energetico basato su una teoria all’avanguardia, e dall’altro ne critica un pilastro fondamentale, l’eolico, e un obiettivo della stessa ovvero il superamento del nucleare. Un' ultima preoccupazione nasce dal pericolo di infiltrazioni mafiose negli investimenti delle energie rinnovabili, come si è visto dalla recente indagine denominata “Eolo” che ha portato ad otto arresti nel trapanese: saprà una maggioranza che non ha saputo vigilare sulle infiltrazioni mafiose all’interno dei suoi stessi partiti, tenere fuori la malavita dall’attuazione pratica di questo piano energetico?
m.r.



Leggi il pensiero di Rifkin sul nucleare.

1 commento:

  1. Legambiente presentando la sua conferenza stampa sul PEARS denuncia il fato che ad un mese dalla sua approvazione il piano energetico e ambientale della regione Sicilia, non sia ancora stato reso noto nei dettagli e pubblicato. Fontana e Parisi fanno notare: "Quello che si evince da questa delibera è, infatti, la totale mancanza di obiettivi definiti, - aggiunge - azioni strategiche per raggiungerli, regole a cui attenersi. Nel Pears non c'é traccia di quanta energia ha bisogno la Sicilia oggi e per i prossimi anni, quanta parte ne vorrà e potrà destinare all'esportazione, da quali fonti la potrà produrre, quanta per ogni fonte ed in quali aree dell'isola". Che sia, dopo il piano regionale sanitario ed il riordino dei dipartimenti, l'ennesimo fumo negli occhi dei Siciliani?

    Simone

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